LANDSCAPE 5: UNA SINTESI DI ELEMENTI DIACRONICI

La call for paper si é conclusa e nelle prossime settimane verrá pubblicato il programma.
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The call for papers is now closed and the programme will be published in the coming weeks.
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SCIENTIFIC COMMITTEE | COMITATO SCIENTIFICO
RODOLFO BRANCATO (Università di Napoli Federico II), GIUSEPPE CERAUDO (Università del Salento), LAURA EBANISTA (Sapienza Università di Roma), ENRICO GIORGI (Università di Bologna), PAOLO LIVERANI (Università degli Studi di Firenze), MARIA LUISA MARCHI (Università di Foggia), MARCELLO SPANU (Università Roma Tre), JACOPO TURCHETTO (Università degli Studi di Padova).

ORGANISING COMMITTEE | COMITATO ORGANIZZATORE
GIORGIO GARATTI, ANDREA GIUNTO, GIULIA IADICICCO.


SESSIONS
SCIENTIFIC COMMITTEE | COMITATO SCIENTIFICO
RODOLFO BRANCATO (Università di Napoli Federico II), GIUSEPPE CERAUDO (Università del Salento), LAURA EBANISTA (Sapienza Università di Roma), ENRICO GIORGI (Università di Bologna), PAOLO LIVERANI (Università degli Studi di Firenze), MARIA LUISA MARCHI (Università di Foggia), MARCELLO SPANU (Università Roma Tre), JACOPO TURCHETTO (Università degli Studi di Padova).

ORGANISING COMMITTEE | COMITATO ORGANIZZATORE
GIORGIO GARATTI, ANDREA GIUNTO, GIULIA IADICICCO.


SESSIONS
I | Old and new roads to explore

This session aims to investigate the interdisciplinary approaches that can be applied in research on ancient viability systems. Long-standing collaborations with experts from other disciplines (such as geomorphology or geophysics) allowed for a more detailed reconstruction of road routes and their relationship with the landscape; chemical soil analysis, aimed at detecting the presence of phosphates, can provide significant clues about the presence of animals and structures such as stables at resting places along the roads: what other disciplines could provide innovative contributions? Could an open and intensive dialogue with archaeologists dealing with the pre- Roman or post-classical world help to clarify the dynamics of the formation/transformation of the Roman road network? Both methodological contributions and case studies are welcome.

II | Population and settlement patterns

This session will focus on the analysis of settlement forms and patterns and the interdisciplinary collaborations that can support them. While the use of GIS has become a common practice in this field, and its management is usually entrusted entirely to the archaeologist/ancient topographer, could a collaboration with geomatics experts maybe offer new research insights? How has surveying and surface data collection changed with the introduction of new archaeological data mapping software like QField? For managing large datasets, could interdisciplinary collaboration with computer engineers be beneficial? And what about the one with statisticians? Methodological contributions and case study presentations will also be welcomed in this session.

III | Centuriation and land allotment management

The contribution of geomorphology applied to studies on Roman centuriation has opened up new research horizons, challenged paradigms and contributed to framing this form of agricultural land management in a diachronic perspective. Roman law historians have proposed new and unseen readings of cadastral documents (such as the forma agrorum of Verona), revealing the existence of various forms of land organization in the ancient world beyond the well-known regular grid of kardines and decumani. Archaeobotanical, palynological, and geoarchaeological studies allowed for a more complex reconstruction of the centuriated landscape, which consisted not only of cultivated fields but also of wetlands and forests. This session aims to gather contributions that highlight the interdisciplinary approach of studies on Roman centuriation and the essential role of the juxtaposition of different expertise.

IV | Technological turn

Among the various research fields, non-invasive spatial survey methods have most clearly enriched
studies on the ancient landscape in an interdisciplinary way. Disciplines such as geophysics,
geomatics or remote/proximal sensing have now become part of the skill set that the topographers
can use in their work, thanks to their versatility. In some cases, then, the ease of use of such tools has contributed to make scholars and researchers increasingly autonomous. The recent introduction of “cutting-edge” tools, such as Artificial Intelligence applied to remote sensing, or increasingly precise sensors mounted on more powerful drones that produce big data that must be managed and processed, raises a question: how far can/should the topographer go, and when does a collaboration with experts in the field become more profitable? This session aims to reflect on these aspects, comparing different experiences and case studies.
I | Antiche e nuove strade da percorrere

La sessione intende indagare gli approcci interdisciplinari che possono essere attivati nelle ricerche dedicate alla viabilità antica. Collaborazioni consolidate ormai da tempo con esperti di altre discipline (come la geomorfologia o la geofisica) hanno permesso di ricostruire con maggior dettaglio i tracciati stradali e il loro rapporto con il paesaggio; analisi chimiche dei suoli, volte all’individuazione della presenza di fosfati, possono fornire indizi significativi circa la presenza di animali e, quindi, di strutture come le stalle, presso i luoghi di sosta lungo le strade: quali altre discipline potrebbero apportare contributi innovativi? E un dialogo aperto e serrato con archeologi che si occupano del mondo pre-romano o di quello post-classico potrebbe contribuire a chiarire le dinamiche della formazione/trasformazione della rete stradale di epoca romana? Saranno ben accetti sia contributi metodologici sia presentazioni di casi studio.

II | Popolamento e modelli insediativi

La sessione sarà dedicata alle analisi delle forme del popolamento e dei modelli insediativi e alle collaborazioni interdisciplinari che possono supportarle. Se l’impiego dei GIS, per esempio, è diventato una consuetudine anche in questo campo e se, nella maggior parte dei casi, la loro gestione è affidata in toto all’archeologo/topografo antichista, la collaborazione con esperti di geomatica potrebbe offrire nuovi spunti di ricerca? Come sono cambiati il survey e la raccolta di superficie con l’introduzione dei nuovi softwares di mobile mapping dei dati archeologici, come QField? E per la gestione di grandi quantità di dati, l’approccio interdisciplinare con ingegneri informatici può essere vantaggioso? E quello con gli esperti di statistica? Anche in questa sessione saranno accolti contributi metodologici e presentazioni di casi studio.

III | Centuriazioni e appoderamento agrario

L’apporto della geomorfologia applicato agli studi sulla centuriazione romana ha aperto nuovi orizzonti di ricerca, messo in dubbio paradigmi dati per scontati e contribuito a inquadrare questa forma di appoderamento agrario in una prospettiva diacronica di lunga durata. Storici del diritto romano hanno proposto nuove e inedite letture in relazione ai documenti catastali (come nel caso della forma agrorum di Verona), lasciando trasparire l’esistenza, nel mondo antico, di svariate forme di organizzazione territoriale al di là della ben nota scacchiera regolare di kardines e decumani. Studi archeobotanici, palinologici e geoarcheologici hanno permesso di ricostruire la complessità del paesaggio centuriato, fatto non solo di campi coltivati, ma anche di aree umide e di boschi. Questa sessione punta a raccogliere contributi che mettano in evidenza l’approccio interdisciplinare degli studi sulla centuriazione romana e il ruolo essenziale della giustapposizione di competenze diverse.

IV | Technological turn

Tra i vari campi di ricerca, quello che in maniera molto evidente ha arricchito in chiave interdisciplinare gli studi sul paesaggio antico è quello legato ai metodi di indagine territoriale non invasiva. Discipline come la geofisica, la geomatica o il remote/proximal sensing sono ormai entrate a far parte di quel set di competenze di cui il topografo antichista può servirsi nel proprio lavoro, grazie alla loro versatilità. In alcuni casi, poi, l’indubbia facilità d’impiego degli strumenti ha contribuito a rendere, per così dire, sempre più autonomi quegli stessi studiosi e quei ricercatori. La recente introduzione di strumenti “all’avanguardia”, come l’Intelligenza Artificiale applicata al remote sensing o sensori sempre più precisi montati su droni sempre più potenti che producono big data che vanno gestiti e processati, pone però una questione: fino a che punto può o deve spingersi il topografo antichista e quando diventa più proficua una collaborazione con esperti del settore? Questa sessione vuole riflettere su questi aspetti, mettendo a confronto esperienze diverse e casi studio.
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